Parto subito a bruciapelo: NO!
Un passo indietro…
Fino a qualche anno fa (circa 15 a dir la verità), per le conoscenze dell’epoca, inviare il paziente a fare indagini come i raggi x o la risonanza magnetica sembrava una una buona idea per indagare subito la causa del mal di schiena del paziente.
Quasi tutti i pazienti che vediamo in studio ci chiedono “è meglio che faccio una risonanza” e tanti arrivano già alla prima visita con gli esami già fatti.
Ovviamente il fatto di avere già disponibili gli esami per noi è comunque un fattore da valutare e da tenere in considerazione ma nella realtà dei fatti poi non cambia più di tanto l’approccio riabilitativo e in qualche caso, per qualche persona, può peggiorare la situazione; vedremo poi in che modo.
Come solito, con l’aiuto di qualche articolo scientifico, cercherò di spiegarti perché nel 90% dei casi non è necessaria la risonanza magnetica per risolvere il tuo mal di schiena.
1- IL DOLORE E’ UNA ESPERIENZA EMOTIVA COMPLESSA E MULTIFATTORIALE.
Pensa ad una lunghissima giornata in ufficio, con le scadenze che t’inseguono ed il capo che ti chiede report ogni 30 minuti. Uscito dall’ufficio ti precipiti a fare la spesa e magari la sera prima hai anche dormito poco e quello che ti aspetti e poi alla fine arriva è un bel mal di testa! Penseresti in questo caso a fare una risonanza magnetica al cervello? Difficile….
Il mal di testa che arriva durante o dopo una giornata particolarmente pesante e stressante è un’esperienza molto comune, a tutti capita, ma nessuno pensa di correre a fare degli esami.
Alcuni di tipi di mal di schiena assomigliano a quel mal di testa: alti livelli di ansia, stress, stanchezza fisica e mentale arrivano a sviluppare o ad amplificare una sintomatologia.
Ovviamente in questi casi gli esami non danno nessuna informazione in più riguardo il dolore del paziente.
2- IL DOLORE E’ SPESSO RIFERITO.
Il 40% dei dolori al ginocchio deriva dall’anca, alcune patologie viscerali (cuore, reni, intestino ecc) riferiscono dolore in altre parti del corpo che può essere scambiato per una patologia muscoloscheletrica.
L’artrosi all’anca o dell’articolazione sacro-iliaca possono dare dolore anche in zona lombare.
Il dolore riferito è un meccanismo conosciuto che va valutato ed inquadrato prima di decidere di fare indagini.
In questi casi fare una RM dove senti dolore non è utile.
3- LE ANOMALIE STRUTTURALI SONO SPESSO COMPATIBILI CON L’ETA’.
Molti studi hanno dimostrato che la prevalenza di bulging, alterazioni discali, artrosi delle faccette e altre anomalie vertebrali sono normali con il passare degli anni e presenti anche in pazienti asintomatici.
L’evoluzione naturale delle ernie discali è sempre positivo ed in genere in qualche mese regrediscono completamente in maniera spontanea.
Anche questo “mito” di aver ricevuto una diagnosi di ernia discale e che questa sarà la causa dei tuoi mal di schiena fino alla vecchiaia è stato completamente sfatato. E’ possibile che il disco in fase attiva causi dolore e rigidità ma, come per altri tipi di lesioni, il corpo fa la sua parte e mette in atto il suo processo di guarigione.
Il fatto che alcuni pazienti abbiano dolore alla schiena persistente e cronico dipende da altri complessi fattori (che esamineremo in un successivo articolo).
Quindi fare una RM e trovare un bulging discale è come fare una foto ad un amico di 40 anni e dirgli che ha qualche capello bianco.
4- DANNO IATROGENO
Il danno iatrogeno è un danno causato da una procedura sanitaria (chirurgia, farmaco, procedure diagnostiche).
In questo caso è stato dimostrato che effettuare un RM precoce senza una chiara indicazione clinica porta il paziente ad avere livelli di disabilità più alti e costi sanitari sensibilmente più alti.
Com’è migliorata la qualità delle immagini, l’identificazione di piccole anormalità è aumentata, questa porta a volte ad una cascata di visite, ulteriori esami e procedure invasive senza migliorare la sintomatologia del paziente.
Il paziente stesso leggendo il referto potrebbe incrementare il livello di protezione ed il consumo di farmaci allungando i tempi di recupero (più giorni di malattia, sospensione delle attività ricreative/sportive).
Viene ritardato l’inizio della rieducazione funzionale ed il paziente non riceve (o lo riceve in ritardo) una adeguata educazione riguardo la condizione della sua schiena e come può autogestire il suo problema.
Ricordiamoci che nella stragrande maggioranza dei casi l’episodio di mal di schiena acuto si risolve spontaneamente in 4-6 settimane, non ha quasi mai senso correre a fare esami senza un’idea precisa di cosa cercare.
QUANDO E’ UTILE LA RISONANZA MAGNETICA?
Molto semplicemente quando il medico o fisioterapista ritengono che ci sia la necessità d’indagare meglio alcuni aspetti della tua schiena dubbi oppure quando hai svolto 6-8 settimane di terapia conservativa e non hai raggiunto risultati rilevanti.
Statisticamente sono circa il 5% i pazienti che necessitano di fare una risonanza magnetica per il mal di schiena, molto pochi per fortuna!
Kalichman L, Kim DH, Li L, Guermazi A, Hunter DJ.
Spine J. 2010 Mar;10(3):200-8.
Iatrogenic Consequences of Early Magnetic Resonance Imaging in Acute, Work-Related, Disabling Low Back Pain
Barbara S. Webster, BSPT, PA-C,* Ann Z. Bauer, MPH,† YoonSun Choi, MA,* Manuel Cifuentes, MD, MPH, ScD,*† and Glenn S. Pransky, MD, MOccH*