Una delle problematiche più frequenti nella popolazione sono le lesioni della cuffia dei rotatori.
Negli ultimi anni la ricerca ha modificato molto l’approccio clinico a queste problematiche:
- gli esami diagnostici (risonananza magnetica, ecografia) hanno una limitata utilità clinica; lesioni della cuffia, borsiti, tendinosi, sindrome da conflitto sub-acromiale, sono presenti in larga parte della popolazione senza generare dolore.
- questi reperti sono considerati come normali segni di degenerazione (come vengono i capelli bianchi allo stesso modo i tendini della cuffia invecchiano) (Sher et al 1995, Milgrom et al 1995, Girish et al 2011).
- quindi questi esami da soli perdono significato diagnostico e vanno sempre messi in correlazione con la storia, i segni ed i sintomi del paziente.
Partendo da questi presupposti sono state condotte negli ultimi anni ricerche molto interessanti che hanno dimostrato:
- per le sindromi da conflitto sub-acromiale la fisioterapia è efficace come la chirurgia anche a distanza di 5 anni dalla diagnosi ad una frazione dei costi sostenuti (Ketola et al 2013).
- per le sindromi da conflitto sub-acromiale un programma di esercizi specifico può ridurre la necessità d’intervento chirurgico dell’80% (Holmgren et al 2012).
- per le lesioni parziali della cuffia dei rotatori la fisioterapia è efficace come la chirurgia (Kukkonen et al 2014).
- per lesioni atraumatiche totali della cuffia dei rotatori la fisioterapia può ridurre fino al 75% la necessità di fare l’intervento chirurgico (Kuhn et al 2013).
Quindi il messaggio finale qual’è?
Oggi esistono diverse alternative per trattare questa spalla che fa così male, a volte il chirurgo è necessario ma spesso con la fisioterapia puoi migliorare drasticamente la situazione fino al punto di non dover più ricorrere all’intervento chirurgico.
Esamina con l’aiuto del tuo fisioterapista e dello specialista ortopedico tutte le opzioni terapeutiche disponibili in modo da scegliere il trattamento più idoneo al tuo problema.